I robot antropomorfi sono degli automi capaci di riprodurre alcune caratteristiche dell’uomo, di imitarne tratti distintivi come l’aspetto, i movimenti, persino le abilità percettive. Limitarsi a questa definizione non basta però a tracciare un identikit completo di questa tipologia di robot. Quando parliamo di robot antropomorfi, infatti, ci riferiamo allo stesso tempo a due diverse branche della robotica: la robotica industriale e la robotica umanoide. In ciascuno di questi due ambiti i robot antropomorfi vengono progettati e sviluppati per adempiere a una sola “missione”: aiutare l’uomo, semplificargli la vita.
Cenni Storici
I robot antropomorfi debuttano in campo industriale all’inizio degli anni Settanta con l’obiettivo di sostituire l’uomo in alcuni passaggi della catena di montaggio che prevedono lo svolgimento di attività usuranti e pericolose. Il primo robot antropomorfo a essere impiegato in una fabbrica si chiama IRB 6 e di “umano” ha il braccio – flessibile, completamente elettrico e comandato da un microprocessore – che utilizza per la lucidatura di tubi in acciaio.
Curiosamente negli stessi anni, dall’altra parte del mondo, anche la robotica umanoide compie i suoi primi passi. Grazie a un team di ricercatori della Waseda University di Tokyo sviluppa Wabot-1, il primo robot umanoide dell’era moderna. Dotato di gambe e braccia, Wabot-1 è capace di camminare, trasportare oggetti e interagire con l’uomo, sia pure scambiando solo qualche parola.
Caratteristiche ed evoluzioni (più o meno) future
Com’era prevedibile, dai tempi di IRB 6 a oggi i robot antropomorfi di tipo industriale si sono evoluti, migliorando sensibilmente le proprie prestazioni. Ora trovano applicazione in diversi comparti produttivi, dal settore automobilistico all’industria elettronica, dove sono responsabile di una lunga serie di operazioni – di taglio, saldatura, verniciatura, montaggio di materiali – che portano a termine con velocità e precisione.
Anche la robotica umanoide ha fatto progressi incredibili negli ultimi 40-50 anni. Oggi gli eredi di Wabot-1 sono androidi sofisticati, pensati per aiutarci nella vita di tutti i giorni. Robot sempre più somiglianti all’uomo, di cui riproducono i movimenti e la capacità di adattarsi all’ambiente esterno. I campi di applicazione sono svariati, in quanto diversi robot sono stati progettati per interagire con gli esseri umani, in alcuni casi sostituendoli: dai social robot ai robot badanti, robot per anziani, dai robot di soccorso agli umanoidi con finalità educative e terapeutiche.
Fonte: https://www.robotiko.it/robot-antropomorfo/